AAA. Cercasi lettori-viaggiatori in vena d'ispirazione

... con cui condividere esperienze, avventure, guai e passioni.

"Mi diressi risolutamente verso la costa est dell'isola;

in tal modo, dalla baia, non avrebbero potuto scorgermi. Benchè il pomeriggio fosse già avanzato, faceva molto caldo e il sole splendeva ancora. Mentre camminavo nel bosco potevo udire non solo il rombo ininterrotto della risacca, lontano dinanzi a me, ma anche un certo stormire del fogliame e cigolio dei rami, che m'indicavano come la brezza di mare si fosse alzata più forte del solito. Ben presto fui raggiunto da soffi di aria fresca, e dopo pochi passi uscii all'aperto sull'orlo del bosco e l'immensa distesa del mare apparve ai miei occhi, azzurra e scintillante come non mai, con la schiuma candida della risacca che orlava la costa. Non ho mai visto tranquillo il mare intorno all'Isola del Tesoro. Anche se il sole fiammeggiava, in alto, e l'aria non aveva un sol soffio di vento, e la superficie appariva liscia e azzurra, quei grandi frangenti, nondimeno, continuavano a correre lungo tutta la costa esterna, rombando in continuazione, giorno e notte, e non credo ci sia nell'isola un sol punto ove l'uomo sia fuor di portata del loro rumore.
Io proseguii lungo la risacca con grande gioia, finchè, ritenendo di essermi spinto abbastanza a sud, penetrai nel riparo di certi folti cespugli, e mi arrampicai cautamente, su, fino al crinale della lunga lingua di terra.
Avevo alle spalle il mare; di fronte, l'ancoraggio. La brezza di mare, quasi si fosse esaurita più presto soffiando con violenza insolita, era già terminata; ne avevano preso il posto bave di vento variabili da sud a sud-est, trasportando grandi banchi di nebbia; e l'ancoraggio, sottovento all'isola dello scheletro, era calmo e plumbeo come la prima volta che vi eravamo entrati."

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