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Cuba: L'Avana calda, meravigliosa e decadente

Arrivo a l'Avana di notte, l'aria calda mi avvolge appena esco dall'aeroporto. Dopo una coda interminabile allo sportello del cambio valuta, prendo un taxi in direzione l'Avana Vieja. Al primo stop di un semaforo, ci affianca una macchina degli anni '50, bella, lucida, dalle linee ruggenti.




Ne vedo altre in strada, alcune lucenti come la prima, altre con un gran bisogno di essere rottamate. Tutte in ogni caso producono uno smog intenso da cui non è possibile scampare se si sta all'Avana

Mentre sperimento la guida spericolata dei cubani, i quali si cimentano con disinvoltura nei sorpassi a destra in autostrada, noto le innumerevoli bandiere e i manifesti propagandistici e passo Piazza della Rivoluzione, dove due enormi sagome illuminate di Che Guevara e Camilo Cienfuegos (n.d.a. altro eroe della rivoluzione) ammiccano dalle pareti di un grattacielo.


Piazza della Rivoluzione

Loly, Nena e Paula mi accolgono nella loro Casa Particular per turisti situata in una calle dietro al Capitolio. Durante la colazione, corroborata da delizioso caffè cubano, Loly mi mostra sulla mappa i posti da non perdere a l'Avana: il suo bar preferito per bere daiquiri, El Floridita, che tra l'altro era il posto preferito di Hemingway; il suo bar preferito per bere mojito, La Bodeguita del Medio, che guarda caso era anche il posto preferito di Hemingway. Inizia a spiegarmi come l'Avana in periodo coloniale fosse circondata da mura per proteggersi dai pirati, quando si sente uno scoppio provenire dal generatore di corrente. Loly salta sulla sedia, si alza e corre via, e a me non resta altro da fare se non rinunciare alle ultime istruzioni e iniziare l'esplorazione.





Il primo edificio di interesse in cui mi imbatto è il Capitolio, una volta (prima della rivoluzione) sede del congresso cubano, ora ospita l'accademia delle scienze ed è in fase di ristrutturazione. Di fronte ad esso, uno degli edifici più belli che abbia mai visto, il Gran Teatro de la Habana in stile eclettico, è affiancato ad uno degli edifici più decrepiti che abbia mai visto, che se però venisse restaurato, avrebbe tutto il fascino della meraviglia che gli sta accanto.

Il Capitolio
Gran teatro de la Habana


L'Avana Vieja pullula di gente, arte, musica e colori, si vedono povertà e decadenza, ci sono turisti, polizia, macchine vintage, si vedono scorci di cortili lussuosi, case diroccate e palme. Jineteros e tassisti chiamano da tutti gli angoli, in cerca di stranieri che abbocchino alle loro truffe. Calle Obispo e Mercaderes mi portano fino a Plaza Vieja, riportata agli antichi splendori dalla società statale Habaguanex. Caffè e bar, una birreria che offre una rinfrescante birra artigianale si affacciano dai portici mentre una piccola orchestra intrattiene i turisti con la salsa. 
Plaza Vieja

Salgo sulla torre della camera oscura, dove si trova appunto una stanza che usa il principio della camera oscura per "spiare" i tetti dell'Avana.

Vista su Plaza Vieja

Il caldo e il sole molto forti mi riportano giù, a godere come rinfresco un Daquiri con la D maiuscola, nel posto dove è stato inventato il daiquiri, a El Floridita. Al bancone del bar, mi diverto ad ascoltare la musica dal vivo e scambio uno sguardo di intesa con l'Hemingway di bronzo dall'altra parte del locale, che in quel momento viene abbracciato da giapponesi alticci in posa per le foto.

El Floridita




CONTINUA...

Qualche informazione pratica

A Cuba ci sono moltissime case private, chiamate Casas Particulares, che offrono stanze ai turisti e sono un'ottima opzione vista la scarsa quantità di alberghi al di fuori delle zone balneari più famose. Sono tutte autorizzate dallo stato e riconoscibili da un simbolo a forma di ancora nei cartelli appesi all'ingresso.

Esistono due valute a Cuba, il peso nazionale usato dai locali e il peso convertibile per i turisti. 1 peso convertibile vale circa 1 euro e circa 25 pesos nazionali.

Internet è disponibile a Cuba da circa un anno ma è poco diffuso e molto costoso. L'unica possibilità di usarlo è presso un albergo, internet point (con code interminabili per entrare) e in qualche punto nel centro delle cittadine.

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